Recensione: Cutey Honey Flash by Bandai

Eccomi qui a parlare del... pezzo meno pregiato della mia collezione! Eh si, in realtà questa Cutey Honey Flash è una nota fuori spartito, anche se è stata una delle prime statuette che ho comprato. Il fattaccio risale a molti anni fa, in tempi in cui non c'era l'enorme varietà di prodotti di cui disponiamo oggi e la qualità risultava decisamente inferiore; le mie risorse finanziarie erano limitate, non avevo ancora la possibilità di acquistare all'estero e presso i rivenditori nostrani si trovava poco o nulla. Ecco perché, pur non conoscendo nulla di Cutey Honey Flash, l'ho comprata lo stesso, a prezzo d'occasione, dal cestone delle offerte della mia fumetteria.

Cutey Honey Flash è un anime trasmesso per la prima volta dalla televisione giapponese ad inizio 1997: la serie prendeva il posto della storica Sailormoon, di cui era appena terminata la quinta ed ultima stagione. Buona parte dello staff è lo stesso, ed infatti le somiglianze tra le due serie sono molte, a partire dallo stile dell'animazione. Non per nulla questa versione di Cutey Honey sembra proprio un'altra cosa rispetto a quella violenta e sexy ideata da Go Nagai (si, quello di Goldrake, Mazinga e Devilman) sul finire degli anni '60.

Prodotta dalla Bandai, la statuetta si presenta in una posa piuttosto statica, gambe divaricate e spada saldamente impugnata nella mano destra. Il dettaglio è discreto per una figure di poche pretese e la resa generale risulta nel complesso discreta. C'è un solo, grave difetto che inficia la valutazione finale: le caviglie troppo sottili! In pratica col tempo il modello tende a piegarsi lentamente in avanti, perchè le gambe non reggono il peso della parte superiore del corpo. E non credo che la causa sia il clima caldo e umido delle torride estati genovesi. Per anni ho dovuto periodicamente inclinare il modello all'indietro, per fargli recuperare la posa originale, perchè era così piegato da non stare più in piedi. Ora ho risolto il problema confinando la povera Cutey Honey nella mensola più alta ed irraggiungibile della mia libreria: lassù, in mezzo a volumi che la sostengono a destra e a sinistra, finalmente riesce a rimanere in posizione eretta... e direi che con questo ho scritto più di quanto la statuetta in questione effettivamente meriti.