Atlantide, il Capitano Nemo e il Nautilus, un’acrobata del circo senza passato, un geniale inventore francese, un trio di malandrini… che cosa può mai venire fuori da una simile accozzaglia? Un capolavoro senza tempo.
Lo studio Gainax è diventato parecchio famoso e noto ai non addetti anche in Italia per merito della serie di Neon Genesis Evangelion, più volte trasmessa su MTV durante l'epoca gloriosa dell'Anime Night, una produzione allo stesso tempo molto amata o odiata ma che ha suscitato comunque parecchio scalpore, specie per l’inatteso finale, espressamente voluto dal suo (geniale?) regista, quell’Hideaki Anno ideatore anche del sentimental/demenziale Le situazioni di Lui e Lei.
Non tutti sanno che in precedenza un’altra opera dello studio Gainax ha raggiunto il nostro Bel Paese: trasmessa in sordina sul circuito Mediaset e penalizzata dalla solita, pesante censura che contraddistingue queste reti, “Fushigi no umi no Nadia” (letteralmente “Nadia del mare splendente”), meglio nota come Il Mistero della Pietra Azzurra ha lasciato un segno nel cuore dei molti appassionati che hanno seguito la serie, nonostante i tagli (addirittura due episodi non furono mai trasmessi) e la sigla dell’immarcescibile Cristina D’Avena.
Non per nulla la serie è considerata uno dei capolavori dell’animazione televisiva giapponese, il personaggio di Nadia divenne, all'epoca della trasmissione nel Sol Levante, tra i più amati dal pubblico, giapponese e non, ed ancora oggi occupa un posto speciale nel cuore degli appassionati.