sabato 6 settembre 2014

Haganai (Boku wa tomodachi ga sukunai)


Kodaka Hasegawa è un nuovo studente appena trasferitosi nella scuola religiosa di St. Chronica's Academy. Le cose per lui però si fanno subito difficili: dal suo sangue misto (la madre è inglese) il ragazzo ha infatti ereditato dei capelli biondi, che da professori e compagni vengono scambiati per tinti (segno di ribellione). Per questa ragione, per il fatto che si veste in maniera singolare (con i pantaloni della divisa arrotolati alle caviglie) e per lo sguardo truce il povero Kodaka viene immediatamente classificato come un bullo e accuratamente evitato da tutti i compagni. 
Così il ragazzo si trova completamente isolato, almeno fino al giorno in cui sorprende la compagna di classe Yozora Mikazuki a parlare con un'amica immaginaria: scopre così che anche lei è senza amici, e insieme decidono di fondare un club che aiuti i suoi membri a legare con il prossimo. 


A supervisionare il gruppo viene costretta con l'inganno la giovanissima (10 anni) suora prodigio Maria Takayama, mentre fin dal primo giorno si unisce anche Sena Kashiwazaki, figlia del preside e ragazza più corteggiata della scuola, che in realtà si confessa anche lei senza amici. La rivalità tra Yozora e Sena si accende fin da subito, sia per il forte carattere di entrambe le ragazze, sia perché tutte e due sembrano nutrire interesse per Kodaka, che dal canto suo pare non accorgersene. Ben presto al club si uniscono Yukimura Kusunoki, un ragazzo effeminato che vede in Kodaka il suo modello di maschio da imitare, Rika Shiguma, una geniale studentessa amante dell'hentai, e Kobato Hasegawa, la sorellina del protagonista, appassionata di cosplay e preoccupata che le altre ragazze possano insidiare il suo amato consanguineo...


Tratto da una omonima serie di light novel scritta da Yomi Hirasaka e illustrata da Buriki, Boku wa tomodachi ga sukunai (noto anche come Haganai) prende e mescola alla rinfusa tutta una serie di stereotipi tipici delle commedie giapponesi degli ultimi anni, riuscendo nell'impresa di sbagliarne clamorosamente le dosi e dare vita a un prodotto poco digeribile.
L'harem è un genere sempre molto in voga nell'animazione nipponica e prevede un protagonista sfigato circondato e concupito senza ragione da una serie di provocanti fanciulle. Qui troviamo il protagonista circondato da fanciulle (e da un individuo sessualmente ambiguo), ma il problema è che Hasegawa non è uno sfigato, è un ragazzo normale che accetta passivamente di venire scambiato per un teppista solo per esigenze di copione. Allo stesso modo Yozora e Sena sono ragazze bellissime, con un carattere forte, e la sceneggiatura non riesce a giustificare in maniera credibile la ragione per cui in 17 anni non hanno avuto nemmeno un amico (addirittura c'è un patetico episodio in cui i protagonisti svelano di non saper usare i cellulari perché nessuno li chiama mai...). A parte i tre sopra, gli altri personaggi sono sagome senza spessore, aggiunte giusto per fare numero. Così la decenne suora "genio" Maria sembra una normale bambina di 10 anni, capricciosa e ingenua, e mai ci verrà detto perché a scuola le lascino fare quello che vuole o cosa abbia di geniale: il suo unico ruolo pare quello di duettare con l'altra lolicon Kobato. Yukimura si avvicina a Kodaka per imparare a diventare un vero uomo; ma quando Yozora lo invita a vestirsi da donna, lui non ci troverà niente di male e per tutti gli episodi ricoprirà il ruolo di maid, vestendo costumi femminili anche in piscina e al mare. Infine la geniale (sì, anche lei è un "genio") Rika, spacciata come hikikomori, pare anche lei essere una normalissima, estroversa e pure sexy otaku, che per qualche ragione la scuola tiene segregata nell'aula di chimica, senza nessuno che badi a lei.


Insomma, la serie è una commedia ed è normale che vengano sfruttate situazioni paradossali per creare spunti divertenti. Ma questo Boku wa tomodachi ga sukunai fallisce sotto ogni punto di vista, sia perché non riesce a rispettare le premesse che si pone, sia perché fa ridere davvero poco, ricorrendo quasi sempre a espedienti ormai abusati. Tutto dovrebbe ruotare attorno a un club di solitari cronici, che però tali non appaiono, e infatti diventano subito amici gli uni degli altri. L'attività del club è inesistente: quando si riuniscono c'è chi legge, chi videogioca, chi dorme... sembra la Brigata SoS di Harui senza Harui. Qualche potenzialità si intravede solo nella caratterizzazione di Yozora e Sena, personaggi interessanti, ma l'assenza di una trama portante, con i protagonisti che sembrano trascorrere le giornate senza uno scopo, e il fatto che la loro rivalità per l'amore di Kodaka risulti appena abbozzata, non permette loro di godere di uno sviluppo adeguato.
Alla fine l'episodio migliore è l'ultimo, dove viene finalmente svelato il rapporto che lega Kodaka e Yozora, in realtà facilmente intuibile ben prima: purtroppo la serie termina lasciando tutto in sospeso, nel senso che non accade nulla di rilevante neppure alla fine e rimane forte nello spettatore la sensazione di aver assistito a dodici episodi di... nulla.
Anche dal punto di vista tecnico la serie non si distingue: le animazioni sono sufficienti ma molto lontane dall'eccellenza, il character design batte sentieri sicuri, non offrendo nulla di originale, le musiche non colpiscono, specie le due sigle iniziale e finale, entrambe mediocri.


Titolo Originale: Boku wa tomodachi ga sukunai ("Io ho pochi amici")
Regia: Hisashi Saito
Sceneggiatura: Tatsuhiko Urahata
Giappone 2011 
Durata: 30 minuti ad episodio
Produzione: AIC Build. 

il 23 aprile 2012

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