domenica 22 gennaio 2017

Silence di Martin Scorsese


Silence di Martin Scorsese è il film che il famoso regista voleva realizzare da una vita e che, incidentalmente, è ambientato nel Giappone del '600, ragione per cui lo trovate su queste pagine. Ma non preoccupatevi, non mi ritengo un critico ed il film è molto complesso, non me la sentirei nemmeno di scrivere una "vera" recensione dopo appena una visione, quindi mi limiterò ad esaminarlo relativamente a quella che è la mia - ed immagino la vostra - passione.
Dunque Silence come film ambientato in Giappone ma realizzato da americani vale la visione o sarà il solito concentrato di stereotipi razziali?



Il film è tratto dal libro omonimo del giapponese Shusaku Endo, che non conosco ma che considero un buon punto di partenza dato che dovrebbe sapere di cosa parla. La storia è ambientata nel '600, quando dopo molti anni di tolleranza, il governo giapponese decise di chiudersi al mondo esterno e sradicare il cristianesimo ad ogni costo, perché considerato pericoloso; durante le spietate persecuzioni si perdono le tracce di Padre Ferreira (Liam Neeson), uno dei missionari presenti in loco. Anni dopo comincia a circolare la notizia che Ferreira abbia abiurato e si sia sposato: incapaci di credere alla notizia, due suoi ex allievi, i padri gesuiti Rodrigo (Andrew Garfield) e Francisco (Adam Driver), decidono di sbarcare di nascosto in Giappone per scoprire la verità.


La trama è vissuta dal punto di vista di padre Rodrigo che di fronte alla misera esistenza dei contadini cristiani, che mantengono la loro fede nonostante tutto nella speranza di una vita migliore nell'aldilà, e alla spietatezza delle persecuzioni, si troverà a fare i conti con la profondità della sua fede, messa per la prima volta duramente alla prova.
Dunque nel film l'esperienza religiosa è preponderante e le critiche che ho letto relativamente alla "propaganda cattolica" non hanno senso, la storia parla della vita di un gesuita, cosa si aspettava esattamente di vedere chi poi non ha gradito la prospettiva religiosa della messa in opera? Se volevano vedere Tom Cruise diventare in pochi mesi il più abile dei samurai hanno decisamente sbagliato pellicola.


Il Giappone che vediamo nella pellicola a me sembra essere stato ricostruito in maniera realistica e onesta. Come accennato, il periodo storico è quello delle persecuzioni e per quanto possa sembrare strano, all'epoca molti contadini nipponici avevano abbracciato la fede cattolica, magari senza comprenderne a fondo le implicazioni, come più volte evidenziato da Scorsese.
Allo stesso tempo ho trovato credibile l'atteggiamento delle autorità: la persecuzione è feroce e i samurai non tenevano in minimo conto la vita dei contadini, è una situazione risaputa e vista più volte in film, anime e manga. Però non è una crudeltà fine a se stessa, è messa in pratica con metodo e in maniera tale da conseguire un preciso scopo: per un non credente, risultava incomprensibile la riluttanza da parte dei cristiani nel calpestare un'immagine sacra. Il luciferino inquisitore Inoue (Issei Ogata) risulta un po' stereotipato, ma le sue motivazioni fanno comunque riflettere su come talvolta basti ribaltare la prospettiva su ciò che si crede sbagliato per scoprire che la faccenda è più complessa e forse ogni parte ha ragione, dal suo punto di vista.
Per il resto del Giappone medievale si vedono soprattutto i bellissimi paesaggi naturali, ma spesso l'ambientazione è notturna o sfumata in nebbie fitte ed impenetrabili che tutto nascondono: oltre a questo ci imbattiamo solo nelle misere capanne dei contadini e negli scorci di una cittadina, una sobrietà dovuta immagino ad un budget ristretto.
Il finale è aperto ad interpretazioni ma duro e realistico. Personalmente ho apprezzato la visione del film di Scorsese, nonostante la sua durata (161 minuti): il tono lento è adeguato alla storia narrata, ma ritengo che ci siano troppi dialoghi interiori di padre Rodrigo, spesso a spiegare ciò che è evidente. Paradossalmente in un film che si intitola Silence ho trovato che ci sia troppo poco silenzio... 

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