Non so se capita anche a voi, ma da quando sono abbonato a Netflix ho scoperto il piacere di scegliere cosa visionare spinto unicamente dall'istinto, spesso senza avere la minima informazione sulla serie o il film in questione, basandomi unicamente sul trailer e la breve descrizione reperibile sul sito. Capita così che un sabato sera, al ritorno a casa dopo una piacevole serata con gli amici, prima di mettermi a letto decido di rilassarmi visionando qualcosa di breve, scelta a caso.
"Oh guarda, un nuovo cartone fantasy, elfi e draghi, divertente. Lo stile mi ricorda Avatar, mi piace. Sembra per mocciosetti ma dai, mi sembra adatto per tirare mezzanotte". La mattina dopo, durante la colazione, mi sparavo il nono ed ultimo episodio della prima stagione...
In effetti non mi ero sbagliato, questo Il Principe dei Draghi è una storia per ragazzi, senza troppe pretese, ma realizzata così bene che l'ho trovata estremamente piacevole ed appassionante da seguire, nonostante le ingenuità presenti. Tra gli autori troviamo Aaron Ehasz, (Avatar, ci avevo preso!) e Justin Richmond (Uncharted 3).
La trama in breve: nel fantastico mondo di Xandia una volta tutte le razze vivevano in pace ed armonia, fino a quando gli umani scoprirono ed iniziarono ad utilizzare la magia nera. Questo portò ad una guerra ed alla netta divisione della terra: ad oriente si stanziarono gli elfi e i draghi, ad occidente gli umani, suddivisi in cinque regni. Il confine era vigilato dal re dei draghi in persona, che venne però ucciso dagli umani, che assieme a lui distrussero anche il suo unico uovo, condannandone la razza all'estinzione.
La storia del cartone ha inizio poco dopo quest'ultimo avvenimento. Desiderosi di vendetta verso il sovrano del regno umano di Katolis, un gruppo di elfi si infiltra nel paese con lo scopo di assassinarlo assieme al figlio. Tra di essi troviamo la giovane Rayla, alla sua prima missione, che al momento decisivo non ha il coraggio di uccidere il giovane principe Ezran. Mentre i suoi compagni la ripudiano, Rayla stringe amicizia con Ezran e il suo fratellastro Callum, grazie ai quali scopre che l'uovo del re dei draghi non è stato distrutto, ma viene conservato nelle segrete del castello di Katolis. I tre ragazzi decidono di impossessarsene e far nascere il nuovo re dei draghi, nella speranza di porre fine all'odio e alla guerra che divide i loro popoli.
Dunque una storia dove i protagonisti sono bambini e ragazzi, unici in gradi di superare l'odio e la miopia che divide gli adulti. Il Principe dei Draghi è una bella serie, caratterizzata dalla molta attenzione dedicata alla personalità dei protagonisti e da un tocco leggero e divertente che accompagna quasi tutte le situazioni, anche quelle più drammatiche. Pur nella sua linearità ha il merito di dare vita ad un mondo interessante, popolato da coprotagonisti davvero ben caratterizzati, a partire dai fratelli Soren e Claudia, soldato spaccone lui, maga fuori di testa lei: ho apprezzato l'estrema cura dedicata alla trama, succede spesso che avvenimenti apparentemente insignificanti capitati in un episodio siano ripresi e sviluppati in uno successivo. Peccato che da un lato venga narrata una storia a tratti molto drammatica, dall'altro venga totalmente bandita la violenza a livello visivo: nonostante i molti combattimenti non si vede mai una goccia di sangue, una ferita, un'uccisione. Viene fatto intuire cosa succede ma mai mostrato chiaramente, evidentemente puntando ad un target il più ampio possibile tra i più piccoli.
La prima stagione termina a vicenda ancora in corso, con due episodi finali davvero fin troppo infantili, ma questo non rovina la buona impressione fatta all'inizio e rimango ancora curioso di scoprire cosa accadrà dopo, dato che gli autori hanno rimescolato per bene le carte e lasciato in sospeso diverse situazioni interessanti, comprese le ragioni degli antagonisti, che per una volta mi lasciano il dubbio di non essere solo dei "cattivoni" monodimensionali, ma di nascondere precise ragioni per il loro agire, non racchiuse esclusivamente nel male fine a se stesso.
Tecnicamente il cartone animato si avvale di un buon character design e di moderne tecniche di cel-shading per l'animazione, che ho trovato belle e convincenti in quasi tutti i frangenti, non fosse per il fatto che durante le scene più movimentate vanno a scatti. Non scherzo, in tali frangenti le animazioni diventano incerte e scattose: impossibile che gli autori non se ne siano accorti, mi domando se possa essere una scelta artistica voluta... ma non credo abbia senso. Più probabile che sia un limite del software utilizzato e che non ci fosse modo di venirne a capo in tempo per la data di consegna.
Umh, non apprezzo molto il cel-shading, pur consapevole che probabilmente l'ho visto solo su opere pessime, chissà.
RispondiEliminaConosco di nome, quest'opera. Beh, il nome coinvolto è meritevole di fiducia.
Moz-
Prova a guardare giusto i primi 2-3 episodi, potrebbe piacerti.
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