Anche se adesso è considerato un classico dell'animazione nipponica, all'epoca della sua trasmissione (in Giappone) la prima serie di Lupin III non riscosse molti consensi, nonostante la presenza di grandi nomi (ma allora poco conosciuti) come Hayao Miyazaki ed Isao Takahata. Così dalla trasmissione dell'ultimo episodio, nel 1972, bisognerà attendere ben 5 anni prima di ritrovare in televisione (e al cinema, con il lungometraggio La pietra della saggezza) il simpatico ladro creato dal geniale mangaka Monkey Punch.
La prima vistosa differenza della nuova serie rispetto a quella del 1971/72 é nella giacca di Lupin, che da verde diventa rossa. Il tratto dei personaggi rimane abbastanza fedele a quello del manga originale, ma si differenzia notevolmente rispetto al predecessore di cinque anni prima. Inizialmente la nuova serie si mantiene in bilico tra l'approccio serioso del Lupin "in giacca verde" ed un nuovo tipo di narrazione, che alterna furti eseguiti con modalità palesemente assurde ad un umorismo sempre più sfrenato, che poi prenderà sempre più piede col procedere degli episodi, fino a diventare il marchio di fabbrica che rende il protagonista ed i suoi compagni tra gli eroi dell'animazione mondiale più amati in assoluto.