lunedì 11 giugno 2018

Monster Hunter World by Capcom


26 gennaio 2018, venerdì. Esco dal lavoro ad un orario decente e allora decido di fare un passo presso la fumetteria di fiducia, per vedere se ci sono nuove uscite e fare due chiacchiere. Nel negozio ci sono amici e conoscenti, sembra tutto come al solito ma percepisco un'atmosfera diversa: sono tutti agitati, elettrizzati, parlottano e si accordano tra loro per qualcosa. Basta poco per scoprire che la ragione è un gioco uscito proprio quel giorno: Monster Hunter World.
Quello di Capcom è un brand che già conoscevo, ma fino ad allora l'unica mia esperienza con un titolo della saga era stata una partita di poche ore su Monster Hunter 4 Ultimate, gioco preso in abbinamento con il 3DS e rivenduto quasi subito perché troppo complesso da affrontare su un portatile (ho una certa età ormai, schermi piccoli e mani troppo grandi per maneggiare con agilità il 3DS Nintendo cominciano a rappresentare uno scoglio). Per questa ragione l'annuncio del capitolo in uscita per le console casalinghe mi aveva lasciato del tutto indifferente, al punto che la demo non l'avevo nemmeno provata.
Nonostante questo mi trovai travolto dalla situazione: amici, conoscenti, pure sconosciuti di passaggio si stavano accordando per trovarsi in game quella sera stessa, per cominciare tutti assieme la grande avventura del titolo Capcom. Come poteva resistere un amante del gioco cooperativo come me? Così torno a casa, mi collego allo store della Playstation e compro il mio primo gioco digitale tripla A a prezzo pieno, una follia per quanto mi riguarda, che preordino sempre per tempo e avvalendomi delle migliori offerte, tanto per far capire quanto fosse eccezionale l'evento.
Grazie alla fibra dopo un'ora circa sono pronto a giocare e da allora ci sarà solo Monster Hunter World nella mia vita videoludica, almeno fino a ieri quando ho platinato il gioco e probabilmente comincerò a "frequentare" anche altri giochi. Poco meno di sei mesi quasi interamente dedicati ad un unico gioco non sono pochi per il sottoscritto, in tempi recenti ho toccato simili vette solo con World of Warcraft e The Witcher 3, per questo mi è venuta l'idea di raccontarvi come è stata la mia esperienza con il titolo Capcom.

La prima istantanea del pg... GC 2, che tenerezza...

Il primo impatto è stato in egual misura esaltante e faticoso. Trovarsi online con una decina di amici e comunque avere sempre a disposizione migliaia di altri giocatori da tutto il mondo con cui fare party per le cacce è stata un'esperienza davvero gratificante. Il primo approccio con MHW avviene attraverso la storia, un vero e proprio tutorial obbligatorio che non solo ci mette di fronte a tutti i mostri del titolo, a difficoltà crescente o quasi, ma impone un limite al nostro livello di cacciatore, che non si sbloccherà fino a quando non terminiamo l'avventura.
La trama è solo un collante per le prime missioni obbligatorie, non lascia il segno ma nemmeno dispiace: c'è qualche momento morto, quando per obbligare i giocatori ad esplorare e conoscere le varie mappe li si obbliga a cercare rarissime tracce che obbligano a vagare senza indizi per davvero troppo tempo, ma a parte questo scorre tutto senza problemi.

Appena giunto nell'high rank...

Queste prime ore di gioco (e intendo le prime 30-40) per un novellino come me sono state divertenti ma anche parecchio faticose, le prime cacce sono lunghe e a volte frustranti, specie quando si affrontano i primi mostri davvero forti e si muore a ripetizione: c'è naturalmente chi le vede come una sfida, personalmente le consideravo solo una pratica di cui liberarmi in fretta, grazie al fatto che era possibile avvalersi dell'aiuto di altri tre giocatori umani per rendere l'esperienza più rapida. Per molti arrivare al boss di fine storia ha rappresentato il traguardo finale dell'esperienza con MHW, per me invece ha significato la liberazione dai vincoli e soprattutto il primo, vero approccio col cuore del gioco. Da quel momento, infatti, salvo che per alcune missioni obbligatorie che si presentano al raggiungimento di alcuni obiettivi, si ha libertà quasi totale su come gestire il proprio modo di giocare, una volta entrati nello spirito del titolo Capcom.

Col mio amato arco

Perché MHW è letteralmente un simulatore di caccia a mostri giganti, si fa fondamentalmente solo quello: se lo si vede come un limite allora l'esperienza col gioco stanca in fretta e si passa ad altro (e in effetti verso fine febbraio si è notato un notevole calo dei giocatori attivi), ma se si entra nello spirito giusto è in grado di offrire un divertimento quasi infinito.
Perché c'è un "livello cacciatore" nel gioco, ma è solo un distinguo temporale, fa intuire da quante ore quella persona si sta dedicando al titolo, e non è detto che un grado più basso corrisponda ad un cacciatore meno abile, o viceversa. Perché non ci sono livelli di esperienza e i personaggi che creiamo non diventano più forti o resistenti, con più punti vita o altro in base alle ore di gioco. Quello che cambia davvero è la conoscenza di armi e mostri, oltre che l'equipaggiamento utilizzato: chi gioca da tempo conosce meglio i mostri, conosce gli ambienti e gli eventuali aiuti che questi possono offrire, conosce le sue armi e le loro abilità, sa quando schivare o parare, quando affondare il colpo o quando ritirarsi, quando mettere una trappola o avvalersi di una pozione. Le armi possono venire potenziate, così come le armature, e se si è particolarmente dediti al titolo e abili è possibile creare set dedicati ad ogni sfida che rendono la vita più facile, ma non tolgono mai troppo mordente alla caccia, perché non bisogna comunque mai distrarsi.


In ogni ambiente si possono raccogliere materiali diversi e ogni mostro, una volta ucciso o catturato, può fornire oggetti più o meno rari: costruire l'arma o la corazza voluta richiede puro e semplice farming, bisogna dare una caccia ai mostri prescelti fino a quando non si ottiene tutto quello che serve e così via, procedendo nel gioco si sbloccano pietre e gioielli in grado di fornire determinate, ma ogni drop è casuale ed è impossibile prevedere quando uscirà il pezzo che ci occorre. Se tutto questo vi sembra frustrante, MHW non fa per voi, perché le cacce non vanno viste come un modo ripetitivo e noioso per ottenere oggetti, ma come sfide sempre diverse con il mostro e con noi stessi e col tempo la soddisfazione di sentirci e constatare di come diventiamo sempre più bravi non ha eguali.

Non ci crederete, ma uno di questi pg femminili è davvero controllato da una donna!

Non ho remore ad ammettere che i miei inizi col gioco sono stati da vero niubbo: semplicemente non concepivo di dover perdere intere mezz'ore per far fuori lucertole, sempre che non morissi prima, e allora mi aggregavo sempre agli amici o a perfetti sconosciuti, per comodità ma anche per poter vedere come si comportassero gli altri. Così utilizzavo armi da distanza, in modo da non dovermi avvicinare troppo ai mostri (che potevano oneshottarmi in qualunque momento) ed osservare i miei compagni. Bene o male ho affrontato in questo modo tutta la storia e le prime ore di caccia libera.
Poi, come detto, il numero di giocatori è visibilmente calato ed è diventato meno immediato trovare sempre compagni disposti ad aiutare, anche buona parte degli amici con cui avevamo cominciato il gioco hanno pian piano abbandonato. A quel punto ho cominciato a studiare ed ideare i primi equipaggiamenti e le armi che meglio si adattassero al mio stile di gioco, ho affrontato le prime cacce in solitaria, ho cominciato a percepire sempre più chiaramente dei miglioramenti, sono passato dal morire più volte al finire scontri senza morire mai e insomma, tanta soddisfazione e il gioco continuava a piacermi e prendermi sempre più.

Qui il tempo di gioco comincia ad essere davvero significativo...

C'è da dire che molto merito va ascritto a Capcom per il continuo sostegno al titolo: da gennaio ad oggi non sono mai mancati eventi speciali, festival, nuovi mosti, armi, armature a movimentare il tutto. Ad ieri non c'era stato ancora un momento in cui mi sentissi davvero "arrivato", in cui sentissi di aver fatto tutto, che fosse giunto il momento di passare ad altro. Per questo è nata la folle idea di platinare MHW, io che nono sono certo un collezionista di trofei: troppo lungo e troppo casuale, pensavo i primi tempi, ma col procedere dei mesi la noia che mi aspettavo non è mai sopraggiunta e così poco a poco l'obiettivo del platino è diventato sempre più concreto, al punto da spingermi ad impegnarmici sopra quando ormai mancava poco all'obiettivo. E ieri il platino è finalmente arrivato, lasciandomi felice ma anche confuso perché a quel punto ho davvero pensato che fosse giunto il momento di mettere da parte il gioco.

Platino!

Ma stamattina, mentre vergo queste righe, già mi prende la voglia di affrontare il Kirin arcitemprato, perché voglio alcuni pezzi della sua armatura, e penso che a breve ci sarà il festiva dell'estate, con nuove iniziative e costumi, e dopo dicono arriverà un nuovo mostro e una nuova mappa... forse dopotutto non ho ancora finito con te, Monster Hunter World...

Voglio sbloccare altre skin improbabili...

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