lunedì 5 settembre 2011

Liara T'soni


Non ricordo se ne ho già parlato in post precedenti: io sono un grande fan della saga di Mass Effect, ho letteralmente consumato i dischi dei primi due episodi, portandoli a termine più volte per sbloccare i vari finali e tutti i possibili dialoghi e flirt alternativi. Per la stessa ragione non vedo l'ora che esca il terzo e conclusivo capitolo, atteso per marzo 2012.
Bioware è da sempre uno dei miei sviluppatori preferiti, fin dal 1998, anno in cui uscì il primo videogioco della saga di Baldur's Gate, una magnifica trasposizione videoludica dell'universo di Dungeons & Dragons, in cui era possibile creare e personalizzare il proprio eroe, ma anche arruolare compagni con i propri caratteri ben definiti, con ognuno dei quali era possibile interagire in maniera mai vista fino ad allora. Ricordo che all'epoca comprai apposta un nuovo pc per poterci giocare.
Da allora Bioware non mi ha mai deluso, sotto il suo marchio sono uscite grandi saghe che mi hanno dato enormi soddisfazioni: Baldur's Gate 2, Icewind Dale, Planescape, Neverwinter Nights, Knights of the Old Republic, Dragon Age... e Mass Effect, ovviamente.
Il primo capitolo della saga nasceva sotto le insegne di Microsoft, il che lo avrebbero reso una delle esclusive più interessanti della sua console, l'Xbox 360. Ma l'acquisizione di Bioware da parte di EA avrebbe portato Mass Effect 2 a diventare multipiattaforma, come avverrà anche col terzo capitolo.

Il cast del secondo episodio...

Caratteristica della serie è quella di presentare un impianto di gioco molto action, con meccaniche proprie di uno sparatutto in terza persona, mentre gli elementi più propriamente da gioco di ruolo vanno riducendosi nel passaggio dal primo al secondo episodio. Tutti tranne il più importante, quello relativo alla trama e alla libertà del giocatore di influirvi. I due Mass Effect sono infatti titoli in cui i dialoghi rivestono una parte preponderante del tempo di gioco effettivo: è pertanto importante non solo leggerli con attenzione, ma soprattutto dare le risposte più in linea con la propria linea di pensiero, il che consente al giocatore di interpretare come meglio preferisce l'eroe (o eroina) della situazione, l'intrepido(a) capitano Shepard, pur se all'interno di tre linee di pensiero ben delineate (buono, cattivo o neutrale). Il comportamento tenuto da Shepard influisce sugli eventi che vanno delineandosi nella trama, portando a conclusioni differenti in base all'atteggiamento adottato. Non va sottovalutata nemmeno la cura riposta nello sviluppo di eventuali romance durante il gioco, vale a dire la possibilità di corteggiare alcuni dei propri alleati con l'obiettivo di intessere una relazione sentimentale (o, più prosaicamente, di portarseli a letto).
Tutti questi elementi hanno contribuito al crescente successo di una saga che vedrà il suo apice nel terzo episodi, che concluderà le vicende di Shepard: tuttavia Bioware ha già annunciato che non intende comunque abbandonare il brand, cosa che non stupisce considerando che gli sviluppatori sono riusciti a dare vita ad un universo vivo e credibile, in grado di competere alla pari con altre visioni futuristiche come quelle di Guerre Stellari o Star Trek.
Ovviamente da appassionato della saga videoludica non mi sono accontentato di completare i giochi, ma ho cercato di recuperare anche dei gadget legati alla saga: guide del gioco, romanzi e fumetti sono stati tradotti e distribuiti in Italia. Inoltre sullo store Bioware è possibile recuperare molti gadget interessanti: magliette, felpe, poster, litografie e a breve persino un modellino della Normandy, l'astronave di Shepard.
Quello che davvero mancava erano delle statue dedicate ai protagonisti: in giro si trovano solo delle action figures, di qualità appena sufficiente se non si considera l'orrido Shepard, per nulla somigliante alla sua controparte videoludica.
Tre alieni ed un umano: ma il vero mostro è lui!
Anche la seconda serie di af non sembra migliore...
C'è in giro anche una statua del solo Shepard, ma anche quella non era granché. Poi entrano in scena i giapponesi, e l'hype sale, perché Kotobukiya, la casa che ha annunciato l'acquisizione della licenza di Mass Effect, è un produttore che sa fare belle cose davvero. Il primo personaggio a vedere la luce sotto l'egida della casa nipponica sarà l'aliena di razza Asari Liara T'Soni, uno dei personaggi chiave della saga, presente fin dal primo capitolo e con la quale era possibile intrecciare una bellissima love story, che trovava il suo culmine nel secondo episodio. Qui purtroppo finiscono le belle notizie.

La vera Liara T'Soni, come si vede nel gioco...

Perché Kotobukiya ha pensato bene di far rientrare Liara nella sua serie Bishoujo, che per capirci è quella che presenta personaggi di sesso femminile tratti per lo più dai comics americani (Marvel e DC) e reinterpretati dal famoso illustratore Shunya Yamashita. Non ho niente contro Yamashita, è un bravo illustratore e riesce a disegnare donnine davvero sexy. Il suo problema è che quando crea personaggi non suoi, finisce per farli tutti troppo simili e spesso poco somiglianti all'originale. Questa costante si ripete con esiti tragici anche con Liara: basta dare un'occhiata alle prime foto per comprendere che al massimo il personaggio creato da Yamashita è la sorella teenager che ancora frequenta il college. L'unica speranza per l'appassionato è che alla Kotobukiya tengano conto delle critiche che stanno piovendo un po' da tutte le parti e modifichino il volto, dato che l'uscita è prevista per il 2012 e tempo per intervenire ce n'è ancora...

... e Liara in versione adolescente... terribile!
 




Anche dall'illustrazione di Yamashita
si può notare la totale mancanza
di fedeltà al personaggio originale

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