martedì 6 dicembre 2016

One Piece Gold by Koch Media


Ho già detto di come ultimamente la tendenza nei nostri cinema stia leggermente cambiando ed ogni tanto capiti di vedere prodotti che mai ci saremmo sognati di veder distribuiti: la strada l'hanno aperta le proiezioni speciali, ridotte ad una o due serate, di anime originariamente destinati all'home video, per poi avere proiezioni "regolari" di prodotti come Capitan Harlock, Saint Seiya o il live action di Lupin III, che in alcuni casi hanno riscosso un buon successo.
Quest'anno tocca a Koch Media tentare la strada del film d'animazione giapponese al cinema e la scelta è ricaduta su One Piece Gold, film che dovrebbe celebrare i 19 anni di vita del manga (perché non aspettare i 20 per celebrare? Mah...) e che in Giappone si è rivelato un campione di incassi, ma che anche in Italia è conosciuto e vanta un folto numero di appassionati, grazie alla trasmissione della serie televisiva.



Questa recensione arriva diverso tempo dopo l'uscita del 24 novembre perché sono andato tardi a vedere il film, al lancio non potevo, mentre in seguito il mio cinema lo proiettava solo in orario pomeridiano, poco compatibile con chi lavora, ma direi che se ha resistito ben tre settimane è comunque un buon segno, no? Sono anche stato fortunato perché in sala c'erano pochi bambini, accompagnati da genitori veri, di quelli che li seguono e stanno attenti che non disturbino gli altri spettatori, una vera rarità, gli avrei offerto i pop-corn da quanto ero commosso...


Torniamo alla recensione. One Piece Gold è un film per appassionati della saga, perchè non spiega nulla della situazione e introduce personaggi senza presentarli, e si può classificare come filler, perché racconta una storia autoconclusiva slegata dalla trama principale e destinata (probabilmente) a non avere alcun peso nell'economia generale della saga. Dietro la sceneggiatura troviamo Oda in persona e tutto il film assomiglia ad un episodio televisivo tirato a lucido, con molti effetti speciali ma nessuna idea originale: personaggi e situazioni si limitano a riproporre cliché ricorrenti nella serie.


Succede così che  Luffy e la sua ciurma visitino l'enorme città galleggiante di GranTesoro, capitale del gioco d'azzardo, governata dallo spietato Guild Tesoro, che adora il metallo giallo sopra ogni altra cosa. Il solito, ingenuo ragazzo di gomma finisce imbrogliato dall'avversario e tutto il resto della pellicola lo spenderà per tentare di rimettere le cose a posto, sia per la sua ciurma che per i cittadini di GranTesoro, che vivono in uno stato di schiavitù. A dirla tutta la storia di GranTesoro, che temporalmente si colloca subito dopo la saga di Dressrosa, assomiglia molto a quest'ultima sia nella figura del cattivo, oppressore dei deboli e senza redenzione, sia dell'ambientazione, con un'intera cittadina soggiogata dai poteri dell'antagonista di Luffy, ma capace di trovare la forza di ribellarsi una volta che Cappello di Paglia e i suoi aiutanti cominceranno a scardinare il sistema.


Il regista, Hiroaki Miyamoto, è al suo esordio in un film per il cinema, ma ha diretto diversi episodi della serie televisiva e francamente direi che si vede. Il film punta sulla spettacolarizzazione dell'ambientazione con uno sfoggio a volte fin troppo vistoso di computer grafica ed effetti speciali, GranTesoro e le sue attrazioni sono una vera gioia per gli occhi al cinema, mentre trovo l'animazione tradizionale denoti dei seri limiti nella riproposizione del tratto di Oda, operazione non facile, che fa sembrare i personaggi disegnati in maniera approssimativa, quando non appena abbozzata, come già accade nella serie televisiva. 



I nuovi personaggi non si possono dire riusciti, Guild Tesoro e i suoi sgherri sono del tutto anonimi, mentre Carina, amica\rivale di Nami, prometteva sviluppi interessanti ma quando viene finalmente svelata la parte relativa alla loro avventura passata c'è da rimanerne davvero delusi, senza contare che probabilmente non rivedremo più la tizia, destino comune a tutte le new entry di un filler...
Nel film ho visto anche qualche omaggio a Il castello di Cagliostro di Miyazaki (la parte in cui Luffy e Franky si arrampicano per entrare nella torre dell'orologio) e pure il tentativo - mal riuscito - di ideare un colpo sul genere Ocean Eleven, imbarazzante da quanto è banale.


In conclusione One Piece Gold è un film divertente e colorato, piacevole da vedere al cinema per ogni appassionato della saga, mentre chi non conosce personaggi e situazioni lo troverà solo caotico. Il regista riesce a dare un buon ritmo e a presentare tutte le situazioni tipiche della saga, questo è il suo pregio ma anche il suo limite: la storia è banale, non ci sono scene che non abbiamo già visto decine di volte in precedenza, non ci sono sorprese, la progressione è la stessa che vediamo in tv e i personaggi sono così tanti che non c'è tempo per caratterizzare un minimo i protagonisti, figurarsi tutti gli altri di contorno. 
Un film che si vede con piacere ma che si dimentica subito dopo...



Scheda Film

Titolo originale: One Piece 
Paese: Giappone, 2016
Durata: 108 minuti
Regia: Hiroaki Miyamoto
Distributore: Koch Media

2 commenti:

  1. Com'è l'edizione italiana?
    Adattamento fedele?

    Moz-

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  2. Ho capito.
    E' il classico film di One Piece. Non capolavoro, ma comunque sempre godibile.
    Mi dispiace solo che Oda ci abbia lavorato... Quell'uomo fa troppe cose, lo caricano e lo caricano di lavoro!

    RispondiElimina

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