giovedì 16 ottobre 2014

Capitan Harlock: L'Arcadia della mia giovinezza


Come è noto con il film in computer grafica di Harlock l'anno scorso la Lucky Red ha sbancato il botteghino, aggiudicandosi il trono per l'anime che più ha incassato al cinema in Italia (primato in precedenza detenuto da una pellicola dei Pokemon) ed in generale le proiezioni "a tempo limitato" (in genere una sola serata, talvolta 2-3 massimo) di anime riscuotono quasi sempre un buon successo. Nulla di strano, dunque, che Yamato Video e Koch Media abbiano cercato di cogliere la palla al balzo proponendo il film storico del buon capitano, l'Arcadia della mia giovinezza, riproposto "one night only" in alta definizione e con un inedito formato a 16:9 ed impreziosito da un nuovo doppiaggio, che va a correggere tutti gli errori e le eccessive libertà che si erano presi nel primo adattamento targato Mediaset
La serata scelta per la proiezione era ieri, 15 ottobre 2014, ed ovviamente io ero presente, nonostante in realtà questo film di Harlock non mi abbia mai particolarmente convinto: basterà il nuovo doppiaggio a farmi cambiare idea?



Ovviamente no. Preciso subito che le nuove voci sono ottime, Loris "Dexter" Loddi ci restituisce un capitano convincente, Marco Mete interpreta un Tochiro meno caricaturale e più fedele all'originale ed è un piacere trovare la grandiosa Cinzia De Carolis nei panni di Emeraldas. 
Il film è datato 1982 e si presenta molto bello da vedere ancora oggi, nonostante gli anni trascorsi, a conferma della qualità delle produzioni nipponiche degli anni '70 e '80. La pellicola funge da preambolo per la seconda serie televisiva di Harlock, la SSX, che dovrebbe rappresentare un prequel di quella storica del 1978, ma in realtà la contraddice in più punti, come spesso accade con le opere di Matsumoto. Grazie al nuovo adattamento (che ha ripristinato alcune scene mancanti, oltre ad aver riscritto interi dialoghi) alcuni passaggi fondamentali sono finalmente comprensibili, come ad esempio l'origine della famiglia Harlock e la genesi del duello finale tra l'Arcadia e la nave di Zoll. 
Nonostante la maggior chiarezza - o forse proprio per questo - ho ritrovato tuttavia gli stessi difetti riscontrati in passato: il film appare infatti come una sequenza di scene spesso incoerenti tra loro, se non del tutto scollegate. Prese singolarmente appaiono ben costruite, perché l'epica e la retorica di Harlock viene fedelmente ripresa e trasmessa, ma è nella costruzione dell'insieme narrativo che qualcosa non quadra.
La Terra ha appena perso la guerra contro gli Illumidiani (in precedenza Umanoidi), una razza aliena che ora occupa militarmente il pianeta, dietro la parvenza di un governo fantoccio. Harlock è l'ultimo capitano della flotta terrestre ad arrendersi: stanco e deluso dalla passività e dal collaborazionismo di parte dei suoi simili, rifiuta orgogliosamente di lavorare per gli invasori ma è indeciso sulla strada da seguire. Gli incitamenti del suo antico amore, Maya, e la conoscenza con Tochiro ed Emeraldas lo convinceranno a prendere la rotta dello spazio e combattere per la libertà sua e di quelli che decideranno di seguirlo.
Sebbene così riassunta la trama appaia chiara e lineare, in realtà è inficiata in più punti da incoerenze: a partire dal fatto che nonostante sia un ribelle e rifiuti ogni collaborazione, Harlock venga lasciato sempre libero di agire dagli Illumidiani, che sono bene a conoscenza delle sue intenzioni. Ma questa è solo una delle tante situazioni poco credibili di cui la pellicola è infarcita.
Il film potrebbe rappresentare in teoria un buon punto di partenza per chi voglia avvicinarsi per la prima volta al mondo immaginario creato da Leiji Matsumoto, perché narra le genesi di Harlock, regala diversi spunti di riflessione  e riesce a trasmettere lo stesso senso di epicità e malinconia della serie del 1978: tuttavia i salti logici lo confinano ai soli appassionati di Harlock, disposti a passare sopra alle molte problematiche presenti nella trama...

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